CITAZIONE (ShinXari @ 30/5/2013, 15:31)
E' la prima cosa che mi è venuta in mente Caio...o preferisci che ti chieda di illustrare la pederastia?
Argomento a me molto caro... No, scherzi a parte.
Dunque, vediamo un po'...
Diciamo che l'esercito muta continuamente con il cambio delle società.
Inizialmente per i micenei, l'aristocrazia guerriera combatteva su dei carri da guerra (gli hequetai o eguali), erano i capifamiglia di tutte le famiglie più importanti di una città e tra questi si distingueva lo wanax (o anax), ossia il re. Partecipavano ad una assemblea ed erano tributati di eguali onori sul campo di battaglia e comandavano dei reparti. L'armamento era pratica molto vicino a quello orientalizzante: l'arco era una delle loro arme preferite, ma già in questi secoli si potevano già notare lance, spade e scudi (che determineranno l'equipaggiamento greco per eccellenza).
Quando si viene a formare la pòlis (IX-VIII secolo a.C.) un concetto importantissimo si viene a creare: quello del dèmos o popolo. Per non dilungarmi sui passaggi sociali, i meccanismi, ecc... ti dirò semplicemente che intorno il VII secolo a.C. si parla di riforma oplitica: ogni cittadino diventa automaticamente soldato e deve difendere la propria patria. Ogni soldato deve avere un òplon (letteralmente non scudo ma armamento completo). Comincia dunque a formarsi al cosiddetta falange oplitica.
Ora veniamo ai numeri degli eserciti: con i Micenei non abbiamo tanti dati ma sicuramente possiamo parlare di un discreto numero di combattenti in merito alla popolazione.
Per l'età delle pòleis il discorso si fa più sicuro: non lasciatevi attrarre dalle cifre della popolazione che vi informa Wikipedia. Atene non superava i 20000 abitanti (maschi) fino alle Guerre Persiane. Poi con Pericle ci fu un afflusso di stranieri ed immigrati spaventoso fino ad arrivare a cifre come 60000 residenti ma di questi solo e sempre sui 20-25000 Ateniesi maschi. Per questo abbiamo numeri di soldati negli scontri così ridotti.
Sparta aveva a disposizione un esercito di 10000 professionisti (tra il VI e il V secolo a.C), per questo risultava così temibile, ma per opera delle riforme e della politica così anacronistica, il rigido sistema sociale così diverso rispetto alle altre città, intorno il III secolo a.C. abbiamo notizie di una Sparta ridotto all'osso che poteva contare su solo 1000 o 700 guerrieri!!!
Diciamo che la democrazia fu molto importante per incrementare anche gli eserciti. Atene era una vera potenza e avrebbe di sicuro vinto alla Guerra del Peloponneso se non fosse stata orfana della sua guida: Pericle.
I cittadini più ricchi di Atene si facevano carico di ormeggiare una trireme e mantenerla: questa era una delle spese più onerosi ma motivo di grande onore preso gli Ateniesi. Notiamo che i ricchi per ostentare la loro ricchezza ed il loro potere facevano del bene presso la comunità e non come adesso... (mi fermo qui.)
Una trireme aveva sui 50 guerrieri a nave e circa 100 marinai complessivi o schiavi o poveracci.
Ma ora veniamo a come erano composti gli eserciti: un buon 65-70% era composto da fanti armati con ogni fortuna che possedevano, corazzati discretamente, dalla spada arrugginita ma pur sempre affilata, dall'elmo ammaccato e dalla lancia piena di schegge e forse un po' storta. Un 10% erano quelli messi peggio: frombolieri, arcieri, tiratori armati che non potevano nemmeno permettersi le frecce. Il restante 20% era corazzato come Ares comandava: tra cui ovviamente le famiglie aristocratiche più ricche.
Per gli Spartani ognuno aveva l'elmo, lo scudo, la lancia, la corazza lucidati e la spada scintillante e affilata. Era una loro mania.
Tranne per perieci ed iloti che spesso venivano chiamati a combattere in casi disperatissimi: ovviamente corazzati peggio. Molto peggio.
Alla guerra dovevano partecipare tutti, salvo dovute eccezioni, per questo intorno il IV secolo a.C. il mercenarismo diventò diffusissimo.