| Ok anch'io mi dovrei scusare perché avrei dovuto scrivere altri commenti per parlare anche degli altri argomenti da te sollevati nel post precedente, ma ho avuto da fare.
Andiamo a parlare di Siracusa.
Gerone fu uno dei tiranni più amati, ma resta il fatto che prese il potere in accordo con gli aristocratici dopo un tentativo di rivoluzione democratica, poi consolidò il suo potere con una politica estera di successo, ma non megalomane ne velleitaria anzi furono la mancanza di questi due difetti a dargli il successo, per quanto ne so anche fu abbastanza moderato in politica interna, ma per fare un impero ci ben vuole altro.
I Greci dimostrarono di poter sconfiggere nemici numericamente molto superiori sopratutto contro i Persiani, che però avevano tattiche e armamenti della fanteria pesante nettamente inferiori ai Greci, il che in un territorio come quello della penisola Ellenica, che poco si prestava alle operazioni di cavalleria, era come andare a combattere con una mano legata dietro la schiena, sopratutto erano inferiori agli Spartani che diedero il maggior contributo alla vittoria di Platea. gli invasori furono sconfitti sul mare in buona parte per una serie di errori di Serse. Mentre i Cartaginesi, come abbiamo già visto, almeno fin dalla metà del IV secolo a.c. avevano reparti armati e addestrati in maniera simile agli opliti Greci e come marina non aveva nulla da invidiarli.
Per l'opposizione ai Cartaginesi si era possibile, ma una cosa è difendersi da un aggressione, magari arroccandosi sulle mura, una circostanza questa dove anche chi detesta il governo è costretto a battersi con impegno, almeno per difendere la sua famiglia e le sue proprietà, mentre un altro paio di maniche è attaccare una serie di città pesantemente fortificate e accanitamente difesa dalla popolazione locale e dai mercenari nemici, nel primo caso un esercito numericamente modesto di professionisti, appoggiato dalla popolazione e da milizie locali può ottenere la vittoria o comunque vendere cara la pelle, nel secondo devi avere un esercito composto interamente da combattenti stipendiati e disposti a tutto, un tale esercito era al di là delle disponibilità economiche dei Siracusani.
Una volta esclusa la possibilità di buttare a mare i Cartaginesi, ci si sarebbe potuto espandersi verso la penisola Italiana, ma i territori della Calabria erano montuosi, poveri e popolati da genti bellicose, più a nord, nell'attuale Basilicata, la situazione era abbastanza simile, quindi i Siracusani per costruire il loro impero avrebbero dovuto passare un paio di generazioni a condurre delle dure, costose e sanguinose guerre per dei boschi e dei monti privi d'interesse economico, un espansione verso le più ricche Puglia e Campania sarebbe stato molto problematico dal punto d vista logistico, le eventuali conquiste in assenza di una continuità del dominio Siracusano sarebbero state molto difficili da mantenere, in uno scenario come era quello dell'Italia meridionale dell'epoca.
Inoltre come abbiamo già detto e visto Siracusa aveva problemi di stabilità istituzionale, questo era più grave del fatto che qualcuno dei suoi governanti fosse molto meno capace dei suoi predecessori, infatti questi sbalzi nell'efficienza dei governanti capitano a tutti, letteralmente a tutti, il problema vero era che ogni volta che si cambiava il governo da tirannide a repubblica e viceversa o da oligarchia a democrazia, tutte le conquiste fatte erano a rischio ed anche i legami diplomatici dovevano essere riallacciati, i vertici delle forze armate potevano essere perseguitati per i loro legami con i precedenti governanti, insomma ogni cambio di regime era un rischio.
D'altra parte in una polis i regimi di una sola persona non erano quasi mai molto durevoli, quelli oligarchici erano quasi sempre fortemente impopolari e quelli democratici molto spesso vivevano alla giornata e sia i democratici che in minor misura gli oligarchi spesso si facevano detestare dalle città sottomesse. Questi erano i difetti tipici delle poleis Elleniche e in minor misura dei governi fortemente decentralizzati, questo tipo di governi sono probabilmente quelli che rendono più soddisfatti i loro cittadini, ma sono anche le forme di governo che meno si prestano a costituire un impero, Roma a questo proposito fece un autentico miracolo nel costituire il suo impero, ma alla fine lo pagò perdendo il suo governo repubblicano per diventare l'ennesima monarchia, questo problema si sarebbe potuto risolvere solo adottando una struttura di governo federalista, come la lega Achea e la lega Etolica, ma come abbiamo già visto questo tipo di leghe nascevano li dove nessuna polis poteva dominare le altre. Quindi non c'erano le premesse per realizzare quell'unione di armi e di cuori che fece grande Roma.
Per il comportamento dei Romani dopo la fine delle prime due guerre Puniche e prima dell'inizio della terza:
1 la decisione Romana di costringere a tradimento Cartagine a cedere Sardegna e Corsica, dopo la rivolta dei mercenari, fu umanamente comprensibile, i Romani avevano perso moltissimi uomini e probabilmente erano insoddisfatti di aver conquistato solo la Sicilia, ma politicamente miope, questa decisione spinse l'opinione pubblica Cartaginese a un forte desiderio di rivincita su Roma, li spinse a ricostruire l'esercito e poi a conquistare la Spagna, quindi se i Romani volevano prendersi queste due isole non dovevano fermarsi ma dovevano battere il ferro finché caldo e fare subito una guerra per ridurre Cartagine al rango di protettorato fin da allora, se invece non si voleva fare subito una nuova guerra si sarebbe dovuto rinunciare all'occasione di prendersi le isole e cercare una soddisfacente pacificazione con i Punici,in questo caso i Romani furono incoerenti e brevimiranti;
2 le condizioni di pace imposte alla fine della seconda guerra furono, considerando la situazione e la crudeltà della guerra, molto lungimiranti, Cartagine venne messa in condizioni di non nuocere e tributo a parte le vennero risparmiati umiliazioni protratte nel tempo, in questo caso pollice su e complimenti a Scipione;
3a le cause dello scoppio della terza guerra Punica sono state molto dibattute, dal punto di vista morale sono praticamente quasi tutti d'accordo che fu una carognata delle peggiori, Cartagine era inoffensiva per Roma e anzi durante le guerre di Roma in oriente l'aveva aiutata, come era suo dovere in qualità di stato vassallo, con la sua flotta mercantile e militare, inoltre le ripetute aggressioni da parte dei Numidi anche loro alleati di Roma puzzano di provocazioni per far ricadere su altri la colpa della guerra;
3b dal punto di vista utilitaristico sono state fatte diverse considerazioni, Cartagine era una città ricca e popolata, importantissimo centro commerciale una sua conquista avrebbe dato immensi benefici ai Romani, sia in termini di bottino di guerra sia come nuove entrate dovute al imposizione di tasse in quei territori, alcuni storici moderni più o meno ispirati da teorie marxiste parlano anche di interesse commerciale nel eliminare la concorrenza dei Cartaginesi, ma io mi sento di escluderlo perché non mi sembra che i Romani attuassero una politica mercantilistica per dominare i mercati, se volevano arricchirsi facevano prima e si affaticavano di meno a imporre nuove tasse ai provinciali, secondo me si potevano ottenere risultati migliori senza ammazzare tutta quella gente, semplicemente imponendo ai Cartaginesi di sottomettersi e di accettare una guarnigione Romana al interno delle mura, lo si sarebbe potuto fare dopo uno degli attacchi dei Numidi, ma non lo si sarebbe potuto fare più dopo quattro attacchi Numidi e dopo la carognata di aver iniziato ad assediare Cartagine nessuno in quella situazione si sarebbe fidato della parola dei Romani, forse le vere cause dell'ultima aggressione Romana a Cartagine vanno ricercate nel desiderio di vendicarsi per i morti e le umiliazioni subite al tempo di Annibale, pollice verso senza se e senza ma hanno fatto malissimo.
P.S. Se alla fine della seconda guerra i Romani, visto che erano già in Africa, visto che avevano appena sconfitto il nemico, visto che avevano subito moltissimi anni di sconfitte e di saccheggi dei loro territori, se avessero assediato Cartagine e l'avessero distrutta penso che nessuno o quasi li avrebbe condannati per questo.
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