tradizione vs velocità, all'ultimo sangue

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SrTia
view post Posted on 26/8/2012, 07:39     +1   -1




CITAZIONE (elserafo97 @ 25/8/2012, 22:49) 
CITAZIONE (Granza @ 25/8/2012, 19:09) 
www.youtube.com/watch?v=XCSZ8sUjsqg


voilà basta chiedere... xD è un documentario che fanno su history channel...combattimenti tra vari guerrieri...molto ben fatto...

io ne avevo visto un altro su history channel dove c'era spartano contro ninja...ha vinto lo spartano

hanno simulato 1000 combattimenti e lo spartano ha vinto ''mi pare'' un centinaio di volte in piu del ninja

p.s.

prima di simulare il combattimento hanno raccolto tutti i dati di quel guerriero:abilità nel combattimento,efficacia delle armi,corazza,velocità, forza ecc....

Li conosco anche io quei documentari, e per quanto possano essere carina da vedere, mi sembran mezze boiate XD
Cioè, nessuno può sapere che avrebbe vinto lo scontro, per di più tutti i vari personaggi che si sono affrontati, non si sono mai incontrati. Possono raccogliere anche tutti i dati di questo mondo, non riusciranno mai a simulare quello che potrebbe essere stato un vero scontro tra 2 tipi di guerrieri cosi diversi.
 
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Konstantinos XI Palaiologos
view post Posted on 26/12/2012, 17:32     +1   -1




Ingegneri e guerrieri


Nicola Zotti



Confronti inattuali tra guerrieri: un samurai contro un vichingo, tanto per fare un esempio tra i molti oggetto di "Deadliest Warrior", programma di una televisione via cavo (e a quanto mi dicono anche in Italia su un canale Sky con il titolo di "All'ultimo sangue").

Ero incerto se trattare questa questione nella colonnina infame o qui: se ho preso questa scelta è perché ritengo che quanti amano questo genere di indagini spettacolarizzate meritano rispetto e attenzione.

Ciò non toglie che si possa esprimere in merito qualche giudizio se non qualche perplessità sul modo in cui vengono realizzate.

In sintesi, un equipe di ingegneri e di esperti di vario genere, compresi reenactors, formulano ipotesi sui fattori determinanti di un combattimento ipotetico e ne affidano la valutazione complessiva ad un modello basato sul metodo di Montecarlo.

Questo produce una lunga serie di esiti, dai quali si può ricavare un risultato più probabile di altri. E la trasmissione può arrivare ad una conclusione.

Ci sono una serie di obiezioni che potrei sollevare, ma che, in realtà, non accettando le "regole" della trasmissione, hanno valore nullo: ad esempio è evidente, infatti, che non stiamo parlando di "la guerra", che è un atto collettivo e non uno scontro tra "prototipi".

Altre obiezioni sono più aderenti alle regole del gioco, ma in fine non meno inutili: contestare il modello utilizzato, ad esempio, o domandarsi come è stato elaborato, sulla base di quali dati e di quali giudizi, significa solo andare a cercare il pelo nell'uovo, con un po' troppa capziosità per i miei gusti.

Sempre muovendosi nello spazio delle regole del gioco, si potrebbe anche osservare che il samurai modello con la sua katana e il vichingo modello con l'ascia a due mani, "combattono" ma non soffrono, non odiano, non vogliono uccidere veramente, non hanno paura, riducendo lo scontro a qualcosa che ne simula la parte meno importante: gli aspetti meramente tecnici: quanto taglia una spada, qual è la forza di impatto di un'ascia, o le prestazioni delle altre armi nella panoplia teorica di questi guerrieri: fattori significativi in guerra, ma di fatto non sempre decisivi del contesto nel quale li si inserisce, ovvero in una battaglia.

Un'obiezione, questa un po' più potente, ma aggirabile dall'affermazione che quei fattori, per quanto significativi, sono in parità tra i contendenti, elidendosi a vicenda.

Ecco: però c'è un punto che proprio non si può aggirare: queste simulazioni meramente tecniche sono esercitazioni da ingegneri che con la guerra non c'entrano nulla, e neppure con un ipotetico confronto tra guerrieri. Perché se è vero che una spada samurai non può tagliare una cotta di maglia vichinga, è altrettanto vero che il samurai, appena se ne accorgesse, non avrebbe più motivo di continuare a combattere in condizioni di svantaggio per permettere all'ingegnere di completare la propria statistica e manderebbe il metodo Montecarlo a farsi benedire.

Da un confronto bellico, sia pure astratto e ipotetico, non si può eliminare la ricerca del vantaggio relativo, che è l'unico di qualche rilevanza, perché è questo l'obiettivo che viene perseguito in guerra.

Il contesto della guerra non è uno stesso confronto ripetuto un numero statisticamente significativo di volte, ma l'insieme sinergico di numerosi confronti nello stesso spazio di tempo.

E se un duello è per definizione ad armi pari, la guerra al contrario è asimmetrica, e allora delle due l'una: se non cosento ad entrambi i contendenti di guadagnare dinamicamente un'assimetria favorevole non è guerra, se mi baso su un'assimetria statica non è un duello.


www.warfare.it/what_if/ingegneri_guerrieri.html



premesso ciò, i ninja non erano forze regolari, erano assassini, ergo un confronto militare nemmeno si pone, una formazione di opliti non si sarebbe mai scontrata contro un'analoga forza di ninja, ed il singolo oplita sarebbe casomai stato assassinato dal ninja a casa sua, nel sonno, nei bagni, mentre coltivava i campi, mentre era nell'agorà o da qualche altra parte dov'era disarmato che si faceva i cazzi suoi, perché quella era la funzione dei ninja.
 
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ShinXari
view post Posted on 26/12/2012, 17:46     +1   -1




Evitiamo il necroposting...
 
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Konstantinos XI Palaiologos
view post Posted on 26/12/2012, 17:52     +1   -1




l'ultimo post è di agosto, non di 10 anni fa
 
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18 replies since 22/8/2012, 12:48   302 views
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