Battaglia del Granico(334 a.C)e conquista dell Asia minore

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god of total war
view post Posted on 25/5/2012, 18:10     +1   -1




Memnone, che non era persiano di nascita ma greco e che aveva sposato una donna persiana, davanti alle truppe macedoni appena sbarcate sosteneva la tattica della terra bruciata, ma i satrapi persiani non vollero lasciare i propri territori al nemico,[46] preferendo scontrarsi subito con l'esercito invasore. Cercò allora di radunare i 20.000 mercenari greci su cui poteva contare,[47] ma, dovendo difendere anche Alicarnasso e Mileto, raccolse soltanto una parte di essi; circa 5.000 unità furono inoltre inviate, per ordine dello stesso Dario, a Cizico, luogo importante per via delle loro monete.[48]
Nel maggio dello stesso anno, presso il fiume Granico, vicino al sito della leggendaria Troia (sulla strada da Abido a Dascylium, vicino all'odierna Ergili), si svolse il primo scontro. Contro Alessandro, oltre a Memnone, Spitridate della Lidia, Atizie e Arsite della Frigia e Mitrobarzane dalla Cappadocia, vi erano Reomitre, Mitridate e Resace.
Parmenione ebbe il comando dell'intera ala sinistra a cui era stata affidata la difesa. Altri uomini al servizio del conquistatore furono Filota, Ceno, Perdicca, Cratero, Meleagro. Clito il Nero (fu chiamato il Nero per distinguerlo da Clito il Bianco, altra figura al comando di parte della fanteria), figura come la guardia del corpo.
Dopo molto tempo trascorso ad osservarsi, in quanto i Persiani attendevano che fossero i Macedoni i primi ad attaccare,[49] alle prime luci dell'alba fu proprio Alessandro (riconosciuto per il caratteristico pennacchio dell'elmo)[50] ad iniziare le ostilità. L'armata macedone si scagliò sui Persiani.


Battaglia del Granico
La tattica di Alessandro era chiara: aprire dei varchi nella fanteria nemica, lasciando poi spazio alla cavalleria per spezzare l'esercito persiano (che era disposto lungo le ripide rive del fiume) e permettendo così alla falange macedone di caricare con le sarisse e porre fine alla battaglia. Alessandro stesso condusse parte dell'attacco avanzando in obliquo, distraendo gli avversari, ma fu oggetto di attacchi cruenti.
Dopo aver rotto una prima lancia e ottenuta dai propri fidi un'altra, il macedone si scontrò prima con Mitridate, che venne colpito in volto e sconfitto, per poi essere colto di sorpresa dal fratello di Spitridate, Resace. Questi lo colpì in testa rompendogli l'elmo e ferendolo; Alessandro reagì e dopo essersi procurato una nuova lancia colpì l'avversario al petto.[51] Arrivò un terzo avversario, Spitridate, armato di spada, ma, grazie all'intervento di Clito il nero, il re macedone ebbe salva la vita.[52]
La battaglia si era finalmente risolta in uno scontro tra cavallerie, nel quale quella macedone ebbe la meglio, mettendo in fuga la controparte nemica. Senza molti dei loro comandanti i Persiani si sentirono persi e vennero rapidamente sconfitti; molti furono i morti fra cui Spitridate, Mitrobarzane,[53] Farnace, il cognato di Dario, Arbupalo, Nifate, Petine e Omare dei mercenari. In quella battaglia i morti persiani furono migliaia mentre quelli macedoni si contavano: 25 fra gli eteri, 60 nella cavalleria e circa 30 nella fanteria.[54]
Solo 2.000 dei 20.000 mercenari greci agli ordini di Memnone furono risparmiati e mandati ai lavori forzati nelle miniere del Pangeo, in quanto essendo greci erano andati contro le leggi degli alleati.[55] Alessandro nel trattare le spoglie nemiche fu diplomatico, inviando 300 armature ad Atene con un messaggio che ricordava: «Alessandro, figlio di Filippo, e i Greci, eccetto gli Spartani, dedicano queste spoglie tolte ai barbari che vivono in Asia»; in questo modo dimostrò umiltà e rispetto.[56] Le armature furono un ovvio riferimento ai 300 guerrieri spartani che nel 480 a.C. morirono con il re Leonida al passo delle Termopili.
Il conquistatore diede grandi onori ai caduti, esentando da tasse genitori e figli dei combattenti defunti più fedeli. Arsite riuscì a salvarsi, ma sentendosi in colpa per l'accaduto si suicidò.[57] Dopo la vittoria, Alessandro diede ordine di non saccheggiare la terra conquistata e ai persiani vinti concesse il pagamento dello stesso tributo che prima pagavano. Parmenione, nel frattempo, prese Dascilio.
L'Asia Minore era ormai aperta alla conquista macedone.
La resistenza di Mileto e l'accordo con Sardi [modifica]
L'avanzata di Alessandro trovò solo la città di Mileto ad opporgli fiera resistenza: pur avendo anche loro inviato in precedenza ai Macedoni una lettera di resa, cambiarono idea non appena vennero a conoscenza dell'arrivo imminente di una flotta amica in loro sostegno. Alessandro occupò quindi il porto, cercando di impedirne l'entrata alle 400 navi nemiche che stavano per giungere,[58] e assaltò le mura, iniziando l'assedio. Dopo tre giorni giunsero i rinforzi ma non venne permesso loro di attraccare: ciò fu possibile grazie allo sforzo di Nicanore e dei suoi soldati che, stanziando nei pressi dell'isola di Lade, controllavano il porto.
Si dice che a questo punto Parmenione suggerì di attaccare la flotta nemica, avendo notato buoni auspici per la vittoria in mare (un'aquila che si era poggiata sulla spiaggia vicino alle loro imbarcazioni); Alessandro, tuttavia, gli rispose che aveva male interpretato i segni e che la vittoria sarebbe venuta per terra, in quanto il volatile si era poggiato sul suolo.[59] I Macedoni sconfissero gli avversari e reclutarono trecento uomini nemici nel loro esercito (questo reclutamento fece arrendere i combattenti nemici più valorosi).
Contro la città di Sardi bastò un accordo con il suo capo, Mitrine, che accolse Alessandro come fosse un amico; il re macedone permise ai cittadini del luogo di continuare a regolarsi con le leggi già in uso e concesse inoltre ulteriori privilegi.[60] Raggiunse Efeso, dove i mercenari nemici impauriti erano precedentemente fuggiti, e la occupò instaurando una democrazia al posto della precedente oligarchia, come era avvenuto nelle altre città conquistate.[61] La città entrò a far parte della Lega di Corinto. Questa sua politica gli portò molti consensi e rese spontanea la resa di altre città. Tutte le πόλεις (poleis) della costa salutarono il macedone come il liberatore.
Il controllo delle zone conquistate [modifica]
Il governo della Caria fu affidato ad Ada, ultima sorella di Mausolo e di Pixodaro (colui che anni prima aveva progettato un matrimonio fra sua figlia e uno dei figli di Filippo).[62] La donna chiese udienza al conquistatore, lasciando Alinda (luogo dove aveva trovato rifugio) per incontrarlo; nel parlargli lo denominò figlio.[63]
Mentre il grosso dell'esercito svernava in Lidia (terra poi concessa ad Asandro) al comando di Parmenione, Alessandro passò in Licia, in Panfilia, in Pisidia e in Frigia; quest'ultima venne concessa al comandante della cavalleria tessalica (Calate) e in sua sostituzione Alessandro nominò nuovo comandante della cavalleria Alessandro Linceste, scelta poi rivelatasi infausta.[64]
L'assedio ad Alicarnasso [modifica]
L'intento di Alessandro era quello di conquistare tutte le città costiere impedendo l'attracco alle navi nemiche; nel frattempo si ebbe la notizia della morte di un figlio di Dario, ucciso per ordine dello stesso padre in quanto era in procinto di tradirlo.[65]
Si trovò di fronte ad Alicarnasso, una roccaforte dove si era rifugiato Memnone per aiutare la flotta persiana disposta nelle acque vicine; la città era provvista di un grande fossato e disponeva di scorte sufficienti a resistere ad un eventuale lungo assedio. In questa battaglia il macedone utilizzò le macchine che lanciavano pietre per difesa e non per attaccare le mura.
Alessandro attaccò quindi una torre, nella vana speranza che il suo crollo coinvolgesse parte delle mura; ma alla caduta della prima non conseguì la caduta della seconda. Si concentrò allora su un'altra zona, colmando prima il fossato e poi attaccando con le sue macchine, senza grossi esiti. In quell'occasione morì Neottolemo, fratello di Aminta di Arrabeo, insieme a circa 170 soldati, mentre meno di venti (16) furono le vittime fra i macedoni, e 300 i feriti.[66]
I Persiani resistettero ad altri assalti grazie al fuoco che bruciò un'elepoli dei greci.
Furono allora mandati duemila uomini persiani, mille dei quali armati di fiaccole con l'obiettivo di incendiare ogni macchina nemica, mentre gli altri mille dovevano attaccare di sorpresa i Macedoni nel momento in cui sarebbero stati impegnati a spegnere i vari incendi. La loro azione non colse impreparati gli uomini di Alessandro, che fecero strage dei nemici; del secondo contingente si occupò Tolomeo. I soldati persiani rimasti in vita cercarono di tornare nella città, ma, temendo che anche gli invasori entrassero con loro, venne chiuso il cancello e il ponte stesso non resse al peso. Si contarono 1.500 morti per i Persiani e 40 dei Macedoni, fra cui il capo degli arcieri Clearco.[67]
Diodoro differisce totalmente da questa versione (narrata fra gli altri da Arriano-Tolomeo); secondo l'autore, soltanto all'inizio stavano avendo la meglio i Macedoni, guidati fra gli altri probabilmente dai battaglioni di Addeo e Timandro, ma di fronte al secondo assalto molti dei greci si spaventarono e la paura aumentò ancora di più all'ingresso dello stesso Memnone, il cui esercito ammutolì per un attimo lo stesso Alessandro. Soltanto grazie ai veterani, al cui comando si pose Atarrias, che spronò i più giovani e inesperti, riuscirono a sconfiggere l'esercito nemico uccidendo Efialte, uno dei comandanti nemici.[68] Si riportano anche i nomi dei generali nemici, gli stessi Efialte e Trasibulo, che tempo prima vivevano ad Atene e di cui Alessandro chiese la consegna, ma a cui fu dato la possibilità dell'esilio e quindi di allearsi con Dario. In ogni caso la resistenza non superò i due mesi.[69]
La città venne incendiata dai Persiani,[70] mentre il generale nemico Memnone fuggì rifugiandosi temporaneamente sull'isola di Cos. Il re macedone, entrato nella città, ordinò di uccidere chiunque avesse appiccato il fuoco e quando si rese conto dei danni che aveva subito la fece distruggere completamente.[71]
Alessandro lasciò Orontobate, che si era rifugiato nella roccaforte di Salmacide, dando incarico a due dei suoi uomini più fidati (Tolomeo di Filippo e Asandro) di conquistare le restanti città della regione, lasciando a loro parte dell'esercito (3.000 fanti e 200 cavalieri). Nel frattempo il re macedone avrebbe proseguito la sua conquista dell'Impero Persiano.
I primi tradimenti e il nodo gordiano [modifica]
A questo punto il re macedone diede il congedo a tutti i militari che si erano sposati poco prima di partire per la spedizione[72] e inviò parte del suo esercito a Perge, mentre lui continuava il suo percorso costiero. Dopo un evento fortuito (il vento cambiò al suo passare rendendo agevole il passaggio in una zona altrimenti impervia)[73] riscosse molti consensi e contributi da parte dei suoi uomini che subito convertì in paghe per i soldati.
Alessandro viaggiò per Termesso, Aspendo e Faselide. Nel frattempo arrivò da Parmenione Sisine, un messaggero persiano inviato da Dario III col proposito di persuadere Alessandro di Lincestide a uccidere il proprio re; se quest'ultimo avesse accettato la proposta avrebbe ricevuto un premio di duemila talenti d'oro (a cui si aggiungeva la corona stessa). Il generale dunque, ritenendo rischioso comunicare la risposta per iscritto, inviò ai persiani un messaggero travestito, evitando così ogni possibile pericolo di intercettazione, per chiedere come avrebbe dovuto agire.[74]
Gli storici non concordano con questo passo per via della presenza di tanti punti oscuri. Anche la sorte di Alessandro di Lincestide viene raccontata in vari modi: Tolomeo dopo la sua cattura non citerà più il suo nome; forse fu ucciso per un tradimento quattro anni dopo le vicende narrate, oppure, come racconta Aristobulo, egli morì addirittura prima della partenza per la conquista dell'Asia, ucciso da una donna a cui chiese del denaro.[75] Dati certi riportano però l'esistenza di un comandante dei Traci con tale nome, sia all'epoca di Tebe sia in Asia.
Altri resoconti identificano Sisine come uomo di fiducia del re macedone, che gli rimase fedele sino a poco prima della battaglia di Isso, quando gli venne commissionato l'omicidio di Alessandro; scoperto, per ordine del re, Sisine venne poi ucciso dagli arcieri.[76]
Dopo aver fatto dono al veterano Antigono Monoftalmo di un ampio territorio, Alessandro giunse nell'antica capitale Gordio, dove si svolse l'episodio del celebre nodo gordiano: pare che esistesse un antico carro il cui giogo era assicurato da un nodo inestricabile e che un oracolo avesse promesso il dominio dell'Asia a chi fosse riuscito a scioglierlo. Il macedone, dopo alcuni tentativi, risolse il problema estraendo la spada e tagliando il nodo con un colpo netto.[77] Diversamente Aristobulo afferma che fu facile per il re sciogliere quel nodo, senza l'utilizzo della propria spada.[78]
A Gordio, nel maggio del 333 a.C., Alessandro aspettò che Parmenione lo raggiungesse insieme alle sue truppe, cui si aggiunsero 4.000 soldati (di cui 3.000 erano Macedoni).[79] Riuscì a far avere ad Antipatro 500 talenti e 600 ne donò ad Anfotero, per rinforzare la flotta greca, rispettando l'alleanza.[80]
In seguito Memnone, dopo aver conquistato Chio e le città di Lesbo (Mitilene non riuscì mai a conquistarla), tentò di preparare trecento navi con cui partire per invadere Eubea e Attica,[81] ma si ammalò e morì. La sua azione di resistenza fu proseguita da un suo parente, Farnabazo, aiutato da Autofradate. I due ottennero piccole vittorie (fra cui la conquista di Mitilene,[82] Mileto e Tenedo) alternate ad altrettante piccole sconfitte, ma il numero dei loro soldati non impensieriva Alessandro.




spero vi piaccia :woot: :woot: :woot: :shifty: :D :P ;) ;) ;) ;)
 
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magnus copiarum dux
view post Posted on 2/8/2012, 14:21     +1   -1




Grande!Ora posso fare la versione muahahahah
 
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Achille_Fontanelli
view post Posted on 2/8/2012, 22:12     +1   -1




Se lo hai scritto tu, tanto di cappello , ma se lo hai copiazzato da Wikipedia chiamo Chuck Norris !
 
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BFC_leojr
view post Posted on 2/8/2012, 22:47     +1   -1




CITAZIONE (Achille_Fontanelli @ 2/8/2012, 23:12) 
Se lo hai scritto tu, tanto di cappello , ma se lo hai copiazzato da Wikipedia chiamo Chuck Norris !

http://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Ma...l.27Asia_Minore

Ci sono pure i numerini di wikipedia...
 
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magnus copiarum dux
view post Posted on 3/8/2012, 01:45     +1   -1




Allora te la vedrai proprio brutta con il nostro chuck
 
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{XII-FULMINATA}Cesco
view post Posted on 3/8/2012, 08:04     +1   -1




Bisogna metterla la fonte, dannazione! :lol:
 
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Sir Karati
view post Posted on 3/8/2012, 11:12     +1   -1




God, è bello vedere appassionati di storia ma vi prego, non fate un semplice copia-incolla da altri siti perché sennò tanto vale mettere un semplice link.
 
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6 replies since 25/5/2012, 18:10   406 views
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