Danesi, Basso Medioevo

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adeptusmagos
view post Posted on 13/7/2011, 16:51     +1   -1





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La campagna inizia poco prima del 1100, con a disposizione un'unica regione corrispondente grosso modo all'odierna Danimarca. La politica che scelgo di adottare è presto detta e fortemente condizionata (perlomeno, allo stato attuale): potenziare diplomazia e presenza sui mari; la prima mi garantirà qualche appoggio sul continente, la seconda entrate maggiori e la possibilità di scorrerie lungo le zone costiere. La via di terra, infatti, mi è preclusa dal più immediato dei miei avversari: il Sacro Romano Impero, con le sue ricche province e armate professioniste. Una guerra d'attrito contro un nemico capace di schierare un esercito dieci volte superiore al mio è impensabile nè, d'altra parte, posso sperare di sopravvivere con un territorio che a malapena copre le spese. Fortunatamente, i Tedeschi sono costretti a giocare una continua partita a scacchi con Francia, Polonia e Stati italiani, impegnando le forze e i generali migliori lungo confini lontani. Questo, insieme alla buona influenza di cui gode il mio re, facilita l'alleanza con le fazioni citate, eccezion fatta per gli Italiani, forse impensieriti dal legame con la Francia e alleati dei Tedeschi.
Gli unici territori alla mia portata sono Norvegia, Svezia e regioni baltiche, occupate da ribelli: invaderle mi permetterebbe di accrescere il mio prestigio e aumentare il valore dei miei comandanti, ma trattandosi di zone povere, le uscite supererebbero ampiamente le entrate, mentre le poche truppe non consentirebbero un controllo efficare, esponendomi al rischio di dover fronteggiare pericolose rivolte. Decido, comunque, di attaccare: ottenuto un prestito, rinforzo la spedizione con qualche mercenario e, dopo pochi anni e una decina di battaglie, posso finalmente congendare parte dell'esercito e destinare il denaro per il suo mantenimento al miglioramento del regno. Arrivo a saccheggiare la Scozia.
Intanto, è scoppiata la guerra tra Francia e Sacro Romano Impero, di cui approfitta l'Inghilterra per estendere i propri domini; non potendo lasciare che la Francia venga resa inoffensiva o, peggio, annientata, con poco meno di cinquecento uomini invado Prussia e Pomerania. La disparità di forze mi obbliga a rinunciare all'attacco della Pomerania, ma sui campi prussiani, la mia brava fanteria respinge la cavalleria tedesca; nonostante le perdite consistenti, ho aperto un secondo fronte e sottratto una regione importante all'Impero. Purtroppo, minacciato di scomunica dal Papato, mi ritiro in buon ordine, non avendo ancora la forza per intromettermi nelle dispute tra questi giganti.


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In Oriente, l'espansionismo turco spinge i Bizantini ad attaccare la Polonia, per compensare le perdite in Anatolia; colgo al volo l'opportunità per indire una crociata, che mi permetterebbe di soccorrere gli alleati, acquisire la Crimea e uno sbocco sul Mar Nero e migliorare i rapporti con il Papa. Al prezzo di duecentocinquanta fiorini, ottengo il benestare della Chiesa e un'armata di novecento fanatici; tatticamente, si tratta di un esercito pressochè inutile, ma il numero rimane un buon mezzo di pressione. Aggrego, comunque, un paio di unità di cavalleggeri per disporre di un minimo di manovrabilità.
I sospetti legati a diversi attentati falliti a danno dei miei generali trovano conferma nel 1120, un anno disastroso. Forse a causa delle ripetute carestie, la Polonia mi tradisce, invadendo la Prussia, pesantemente sguarnita. La guerra coi Polacchi mi priva dell'alleanza francese; contemporaneamente, la morte del mio re vede l'ascesa al trono del primogenito, un personaggio dal profilo mediocre, per nulla adatto a gestire la difficile situazione. Esasperando i comandanti, li porto a ribellarsi e appoggiare un valente generale imparentato con la casa reale: è la guerra civile. Nel frattempo, stipulo una tregua e, successivamente, un'alleanza con i Tedeschi, garantendomi la neutralità degli Ungheresi. La crociata, intanto, sebbene ridimensionata da scaramucce e diserzioni, giunge finalmente a destinazione; il terreno accidentato e costellato di boschetti mi avvantaggia, ma si tratta di una ben magra consolazione, dovendo affrontare reparti catafratti. Nonostante i molti dubbi, i fanatici si comportano magnificamente, sopportando stoicamente le forti perdite iniziali, per poi accerchiare i bizantini e mandarli in fuga tallonati dai miei cavalleggeri. La vittoria ha una buona eco, ma lontane e isolate, le mie truppe sono tagliate fuori dallo scenario europeo.


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È tempo di vendicarsi della Polonia... La guerra è affare costoso e la popolazione è in fermento a causa dei tributi straordinari, ma non me ne curo: ne va del prestigio della mia fazione. I Polacchi radunano una vasta armata in Slesia e ammassano truppe in Volinia, ma l'alleato tedesco è un ottimo deterrente. Sebbene respinto in Polonia, spezzo l'assedio in Prussia: tra i molti prigionieri, c'è pure un cadetto polacco, il cui riscatto mi permette di rifarmi delle perdite subite; gli altri vengono giustiziati. L'economia, finalmente, va assestandosi: le miniere di rame al nord e i commerci sopperiscono a un'agricoltura pressochè inesistente, mentre le province vengono spremute fino all'ultimo fiorino, ma occorrono nuove fonti di ricchezza. Ignoro le richieste di tregua e gli ammonimenti papali: reputo improbabile che uno qualsiasi dei principali regni cristiani, coinvolti nel conflitto franco-tedesco o alle prese con le incursioni moresche nel sud della Spagna, abbia l'interesse a finanziare una crociata contro di me. Nonostante i ripetuti tentativi di alleggerire la pressione sulla Prussia, il sovrano polacco attraversa il confine con un esercito di cavalieri ben più agguerrito di quello sconfitto l'anno precedente e, al termine di una battaglia molto cruenta, le mie truppe si danno alla fuga. Riesco, però, a salvarle dall'annientamento grazie alla flotta nel Baltico e ripiegare in Danimarca. È un duro colpo: ho perduto il principale porto continentale e buona parte dell'esercito del nord, ma limito i danni facendo terra bruciata, in modo che gli occupanti non possano trarre vantaggio dalla regione conquistata o - peggio - farne una testa di ponte. Le mie spie si attivano per sollevare una sommossa e, ben più importante, la mia casata si lega a doppio filo con i Tedeschi, sposando, il mio re, la figlia dell'imperatore e maritando la sua al principe d'Austria. La sconfitta in Prussia ancora brucia, ma in circa quarant'anni ho affermato il mio controllo sui paesi scandinavi e finnici, moltiplicato i miei possedimenti e avviato la costruzione di una fiorente flotta commerciale.

Anno del Signore 1148; intervallata da tregue precarie, la guerra con la Polonia prosegue. L'Impero, finalmente, raggiunto un compromesso coi Francesi, rischiera le sue armate sul confine orientale e, in una grande battaglia campale, le nostre forze annientano il fior fiore della nobiltà polacca; lo stesso sovrano viene disarcionato e fatto prigioniero. Con il regno prostrato da anni di scontri, il reggente non è in grado di disporre della somma imposta per il riscatto, quindi decido di mantenere gli assedi iniziati l'estate precedente, in modo da soddisfare i miei molti mercenari. Sebbene le ricchezze razziate finanzino la costruzione di una grande cattedrale, i contadini lamentano i raccolti distrutti e i feudatari il troppo tempo a cavallo invece che con una donna, ma è sufficiente la minaccia dell'Inquisizione a tenere a freno i primi, e una manciata di titoli i secondi.
Chiusa la questione polacca, l'attenzione è per i domini sul Mar Nero; destabilizzati dalle continue scorrerie mongole e circondati dall'immenso impero russo, sono prossimi al punto di rottura. L'unica soluzione è una nuova crociata, alla cui guida pongo il troppo ambizioso conte di Norvegia. Impiegherà, comunque, anni a raggiungere quelle terre: se sarà troppo tardi, mi sarò almeno sbarazzato di un personaggio scomodo.
In patria, la corporazione dei mercanti aumenta ancora la propria influenza ed occorre la fondazione di una tesoreria a garanzia dei traffici sempre più intensi.

L'economia è florida e i miei ambasciatori frequentano le principali corti europee; da regno satellite, vengo ora coinvolto nelle politiche dei grandi, tanto da esser io, questa volta, a soccorrere i Tedeschi. Indispettito dall'arroganza italiana, l'imperatore varca le Alpi deciso a ribadire la propria superiorità, e assedia Milano. Consapevoli del rischio, i Comuni chiedono aiuto al Papa che, assediato anch'egli a Benevento dai Siciliani, non ha altro mezzo se non la scomunica. I primi a rispondere sono gli Inglesi, che sbarcano nelle Fiandre con circa duemila uomini e non ho motivo di credere che i Francesi intendano ostacolare un esercito diretto contro le guarnigioni imperiali nella Lorena. Ricevuta notizia dell'affondamento di gran parte della flotta inglese durante una tempesta, raduno rapidamente circa quattrocento soldati e invado il Kent. Oltre a essere il più importante punto di raccolta per le truppe dirette sul continente, è una terra ricca: in un sol colpo, blocco l'afflusso di rinforzi e denaro. Per scongiurare un possibile attacco alle spalle, invio la flotta a bloccare i porti normanni, rimanendo, però, senza via di fuga. Ricorro, allora, alle mie spie per saggiare la fedeltà dei comandanti inglesi: con il re lontano e le casse vuote, spero in qualche utile defezione. Intanto, i miei crociati hanno raggiunto i Balcani: nonostante gli Ungheresi mi abbiano accordato il permesso di attraversare le loro terre, mi do al saccheggio per rientrare dei costi e attirare cavalieri senza un signore e contadini senza un soldo sotto la bandiera con la croce. Contrariamente alle previsioni, gli invasori non giungono nè dal Kazan nè dalla Lituania, ma da Costantinopoli; con i rinforzi ancora lontani, arruolo alla svelta mercenari e milizia e spendo una buona parte del tesoro in armi e armature migliori. La vittoria e la cattura del comandante nemico spingono l'imperatore bizantino a proporre una tregua a meno di un anno dall'inizio della guerra. A titolo di risarcimento, le mie truppe saccheggiano la Trebisonda e la devastazione è tale da meritarmi l'appellativo di macellaio.
In Europa, la Francia, ancora sofferente per la batosta presa anni prima dai Tedeschi, ma costretta a dimostrare la propria buona fede all'alleato inglese, mi dichiara guerra, ma l'iniziativa è talmente irragionevole, per via del mio blocco navale e della distanza, che la Borgogna si ribella, seguita, poco dopo, da buona parte delle regioni centrali del regno.

I tempi sono maturi per chiudere gli Inglesi in una morsa: coi baroni incapaci di raccogliere le proprie forze, arruolo coscritti in Norvegia e Svezia e invado la Scozia, deciso, questa volta, a restarci. Ricacciate le milizie locali, assedio Edimburgo. La spedizione inglese, intanto, ottiene qualche pallido successo, ma la morte improvvisa del Papa annulla le scomuniche precedenti e i crociati si disperdono in mille rigagnoli, rastrellati senza difficoltà dalla cavalleria imperiale. Di nuovo, sono i Tedeschi a dettare le condizioni, umiliando a più riprese gli eserciti italiani. Travolta dai ribelli, invece, la Francia cade e il trono è conteso dagli Angiò e dal re d'Inghilterra. Dal Mar Nero giungono, finalmente, buone notizie: la crociata ha reso sicuri i confini e spento ogni velleità nemica per molti anni a venire. L'uscita di scena dei Francesi e l'indebolimento inglese mettono al riparo l'Impero da ulteriori minacce, spingendomi a rafforzare le mie guarnigioni: le alleanze durano finchè ci sono nemici da combattere. L'ostinazione di Milano, però, consuma uomini e risorse, che i Tedeschi sottraggono ai territori settentrionali, dandomi il tempo di avviare trattative con il Papato e costruire un paio di forti lungo la frontiera. Lo scontro che, in capo a dieci anni - ne sono certo - mi opporrà ai Tedeschi richiederà un dispiegamento di truppe maggiore e solo la conquista dei vasti spazi russi può renderlo possibile. L'inverno non è certo la stagione migliore per dare il via a una campagna, ma contando sull'effetto sorpresa, raduno i miei veterani con a capo il generale migliore e muovo su Cherignov. Sebbene impreparati, i Russi possono contare su truppe feroci e determinate e la battaglia mi costa metà esercito, insieme, purtroppo, al mio comandante. La risposta dello Zar non tarderà a farsi sentire, quindi addestro una nuova armata in Finlandia per proseguire l'attacco. Lo stesso anno, firmo una pace separata con gli Inglesi e raggiungo un'intesa con i Mongoli, anch'essi in guerra con i Russi. Coi suoi burattini, si sa, la Storia è volubile e, proprio al culmine della mia ascesa, una tremenda pestilenza, forse arrivata dall'Oriente a bordo delle mie navi, miete migliaia di vittime, lasciando i raccolti in rovina. Lo sforzo economico è notevole e devo attingere alle mie scorte d'oro per attutire il colpo e pagare i soldati. I preparativi per l'attacco alla Russia sono ormai troppo avanzati per rimandare e sulla scia della recente vittoria, attacco il distretto di Novgorod e la Rus di Kiev. Inferiore di numero, intendo costringere i Russi a dividere le proprie forze e battere i singoli tronconi dell'esercito nemico. Le distanze aumentano e le linee di rifornimento si sfilacciano per centinaia di miglia, costringendomi a impiegare buona parte della mia cavalleria come scorta.



Edited by adeptusmagos - 26/7/2011, 10:52

 
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Requies
view post Posted on 13/7/2011, 18:00     +1   -1




Bella l'impostazione! :)
 
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CavaliereLord
view post Posted on 13/7/2011, 18:20     +1   -1




Davvero ben fatto!
 
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adeptusmagos
view post Posted on 14/7/2011, 01:18     +1   -1




Uppata mini-battaglia!
Che ne pensate? Non tanto dello scontro - che è quel che è - ma del video in generale?
Aggiornerò quanto prima l'andamento della campagna.

Ciao!
 
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view post Posted on 14/7/2011, 07:30     +1   -1

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ahhhh ma è Med 1!!! Figata, a me Med 1 piace un bordello! complimenti comunque per l'AAR :)
P.S: Sposto in Total War Discussioni Generali, visto che questa sezione è per Med 2 ;)
 
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adeptusmagos
view post Posted on 14/7/2011, 08:38     +1   -1




scusa, cos'è l'AAR? :P
 
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Requies
view post Posted on 14/7/2011, 10:08     +1   -1




Ah ah ah anche io pensavo fosse med2! Med1 è uno dei giochi meglio riusciti in assoluto (la campagna è fenomenale secondo me). Bella la battaglia!

AAR sta per After Action Review, aka campagna commentata in italiano. :)
 
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adeptusmagos
view post Posted on 14/7/2011, 13:21     +1   -1




Grazie :)
La campagna prosegue! Scusate la forma un poco romanzata, ma la sto utilizzando per presentare i giochi TW su un altro forum.
 
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BFC_leojr
view post Posted on 14/7/2011, 16:47     +1   -1




CITAZIONE (adeptusmagos @ 14/7/2011, 14:21) 
Grazie :)
La campagna prosegue! Scusate la forma un poco romanzata, ma la sto utilizzando per presentare i giochi TW su un altro forum.

Non ti devi scusare, anzi è veramente bella!!!
 
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SrTia
view post Posted on 14/7/2011, 16:49     +1   -1




CITAZIONE (BFC_leojr @ 14/7/2011, 17:47) 
CITAZIONE (adeptusmagos @ 14/7/2011, 14:21) 
Grazie :)
La campagna prosegue! Scusate la forma un poco romanzata, ma la sto utilizzando per presentare i giochi TW su un altro forum.

Non ti devi scusare, anzi è veramente bella!!!

QUOTO
 
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adeptusmagos
view post Posted on 15/7/2011, 12:03     +1   -1




thx! fa sempre piacere non essere ignorati pure se nuovi :B):
pollice su per la community!
 
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Sir Ånders
view post Posted on 15/7/2011, 16:57     +1   -1




Scusa una domanda gestisci solo Medieval I o altri TW ?
 
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adeptusmagos
view post Posted on 15/7/2011, 18:17     +1   -1




anche mtw 2 :)
 
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adeptusmagos
view post Posted on 16/7/2011, 00:53     +1   -1




up :B):
 
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BFC_leojr
view post Posted on 16/7/2011, 07:37     +1   -1




CITAZIONE (adeptusmagos @ 16/7/2011, 01:53) 
up :B):

Bhe, dovresti farlo tu l'up, a quando il secondo capitolo? :shifty: :shifty:
 
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26 replies since 13/7/2011, 16:51   368 views
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