-Premessa-
Shogun 2 Total War è ormai alle porte: remake di quel primo,leggendario, titolo che dette vita alla serie dei Total War che,ancora oggi, è rinomata tra i più solidi e rivoluzionari brand del genere RTS per pc e che ci ha offerto la possibilità di riscrivere la storia dell'ascesa di Roma, del medioevo europeo e dell'epoca settecentesca. In Shogun 2 saremo chiamati invece a prendere il comando di uno dei grandi "uji" (clans) del Giappone del sedicesimo secolo, in una feroce lotta con i propri vicini per l'ambito titolo di "Sei-TaiShogun",in uno dei periodi più turbolenti della storia nipponica che è stato soprannominato dagli storici moderni come "Sengoku Jidai 戦国時代” “l'era degli stati combattenti”.
Prima che ognuno (tra gli interessati al titolo ovviamente) possa riscrivere a modo suo la storia di questo tormentato periodo, ho ritenuto calzante fornire una piccola “infarinatura” a grandi linee sul background storico in cui l'ultimo capitolo della serie Total War è ambientato.
Condensare in un post da forum gli elementi salienti di un momento storico così complesso e variegato (nonché semisconosciuto in Europa) non è stata cosa semplice, e mi scuso in anticipo per le sicuramente numerose omissioni ed imprecisioni, per colmare le quali invito i lettori a rivolgersi a testi specialistici sull'argomento.
*NOTA: Pronunce giapponesi*
Ecco un piccolo vademecum sulle pronunce corrette dei termini giapponesi: non preoccupatevi...sono molto più
semplici di quanto si dica spesso in giro.
-Il giapponese è privo di un sistema alfabetico (a,b,c,d ecc.), al suo posto vi è un sistema si sillabe (a,i,u,e,o,ka,ki,ku ecc.)
-G: La "g" è sempre letta dura,come una "gh". es. Gion= "Ghion"
-J: la i lunga (spesso pronunciata erroneamente alla francese), è letta come una "G" di gelato. Es. Fuji= "Fugi"
-M: Spesso nelle trascrizioni per il pubblico occidentale viene posta una "m" in mezzo a certi termini. Tale lettera
è inesistente in giapponese. La m viene posta solo per aiutare il pubblico a pronunciare la "N" presente in questi
termini che corrisponde più o meno a una "nh!". es. Gempei= GeNpei.
-Ou: La "ou" indica raddoppiamento della o. es. Toukyo=Tookyo.
-H: la "h" ad inizio parola è sempre aspirata.
-NOTA SUI NOMI-
Come accade anche oggi, nei nomi giapponesi il cognome precede sempre il nome.
Es.
Minamoto no Yoritomo: Dove "Minamoto" è il nome di famiglia, "Yoritomo" il nome proprio e il "no"
una particella genitiva che indica appartenenza/possesso (in questo caso traducibile come Yoritomo DEI Minamoto".
Solo le famiglie dell'aristocrazia o più importanti possedevano un cognome, mentre il popolo,sopratutto i contadini, erano di solito chiamati solo col nome proprio oppure con una sorta di "cognome collettivo" che
si riferiva alla loro comunità d'origine. Ad esempio "Nakamura" (del villaggio di mezzo), "Senbokuya" (della valle del nord) ecc. Solo con la restaurazione Meiji del 1867 e l'entrata del Giappone nella comunità internazionale anche alle persone comuni fu concesso di portare un cognome.
-VARIAZIONE DEI NOMI-
Un'abitudine piuttosto comune nell'antica asia orientale è la pratica,di origine cinese, di cambiare il proprio nome anche più volte nel corso della propria vita in base all'età, alla scelta personale, a un nome impartitogli da altri,ad eventi della propria vita ecc.
Ad un bambino veniva quindi dato un "nome d'infanzia" che durava fino alla maggiore età, raggiunta la quale
assumeva un altro nome.....per poi magari assumerne un altro dopo il matrimonio e così via.
Esempio di questa pratica è la vicenda del signore Tokugawa Ieyasu.
Alla sua nascita gli fu dato il nome di Matsudaira Takechiyo (Matsudaira era il nome del suo clan) che egli
cambiò in Matsudaira Motoyasu raggiunta la maggiore età. Nel 1567, inviò una petizione all'Imperatore
chiedendo che il suo nome venisse modificato in Tokugawa Ieyasu, così da poter assurgere a una posizione
più elevata e vantare una (presunta) discendenza dal clan Minamoto.
-INTRODUZIONE: (not so) Long time ago in an island far far away-
Nonostante si senta spesso definire la civiltà giapponese con l'aggettivo di “antica”, la nascita dei primi regni unificati nell'arcipelago nipponico si aggira pressapoco intorno al 250 dopo cristo; data ben più tarda rispetto alla nascita di altre civiltà come quella greco-romana (che proprio in quel periodo iniziava a dare segni di cedimento) o al millenario impero cinese. Questi proto-regni nacquero dal fondersi man mano di comunità etniche migrate probabilmente dal continente asiatico,(si suppone principalmente dall'asia centro-orientale,dalla penisola coreana ecc.) che portarono nell'arcipelago la lavorazione dei metalli e la coltivazione del riso (base alimentare essenziale per le civiltà dell'asia) e che contesero il territorio con le popolazioni di cacciatori-raccoglitori del periodo Jomon che vennero man mano scacciate dai “nuovi arrivati” verso i territori più a nord dell'arcipelago giapponese. Quelli che noi oggi definiremmo “giapponesi” (in soldoni...occhi a mandorla e tratti marcatamente asiatici) sono in gran parte discendenti delle popolazioni Yayoi, mentre si suppone che la minoranza etnica degli Ainu attualmente residente in Hokkaido abbia una discendenza legata agli antichi gruppi neolitici Jomon,che vennero man mano espropriati dei loro ancestrali territori dall'espandersi dei regni giapponesi. (nota: in un certo senso....un qualcosa che richiama ciò che accadde ai nativi americani durante l'espansione della “civiltà bianca”).
-Un celebre esempio della scultura Jomon, divenuto famoso per la sua somiglianza con un essere alieno-
-Campana votiva Doutaku: emblema della metallurgia del periodo Yayoi-
Il periodo che va dal 250a.c. Al 358 che,come abbiamo detto,vide l'apparire delle prime entità politiche organizzate,è chiamato “Periodo Kofun”, nome che deriva da grandi tombe a tumulo dalla peculiare forma a “buco di serratura” in cui i grandi capi di questi regni venivano sepolti assieme a corredi funerari composti da oggetti in metallo e statuette chiamate “Haniwa” che rappresentavano la “corte” dei grandi leaders deceduti.
-Una sepoltura Kofun dalla caratteristica forma a "serratura"
Tra i regni del periodo Kofun ascese presto a posizione di dominanza il regno che diverrà la vera culla della nascita della civiltà giapponese (e che,secoli dopo,darà il nome a una famosa corazzata della marina imperiale giapponese):
Il Regno di Yamato.
Il regno non era altro che una sorta di “fusione” degli “uji” (clans),più potenti del periodo,legati fra loro spesso fra rapporti di sangue o di parentela, al cui vertice stava il clan che avrebbe dato origine dalla dinastia (tuttora ininterrotta) degli imperatori giapponesi.
Per divenire una “vera” civiltà, il regno di Yamato aveva tuttavia bisogno di un impulso esterno, un modello a cui rifarsi, e lo trovò in quello che nell'Asia dell'epoca era considerata la civiltà più antica ed avanzata del continente: quella cinese.
-La posizione dell'antica provincia di Yamato: attuale prefettura di Nara
La svolta avvenne all'inizio del periodo Asuka (538-710), quando dalla Corea
giunsero alla corte di Yamato alcuni rotoli contenenti dei sutra (letture sacre) Buddhiste in cinese. Dopo una iniziale reticenza (sopratutto da parte dei clans maggiormente legati al culto autoctono giapponese,lo “shinto”) il buddhismo venne accolto dalla corte imperiale, e questa religione portò con sé strumenti che furono indispensabili per gettare le fondamenta della nazione giapponese:
una religione antica e raffinata, la scrittura ideografica e il modello statale cinese a cui rifarsi per costruire il proprio sistema amministrativo e governativo.
-Il principe Shotoku Taishi: grande sostenitore dell'introduzione del buddhismo in Giappone e promulgatore
del corpus di leggi denominato "Costituzione dei 17 articoli"
I periodi Asuka, Nara ed Heian videro l'assimilazione e la rielaborazione
in chiave autoctona della cultura cinese , lo sviluppo (e lo strapotere) del buddhismo e la creazione di un modello statale centralizzato di stampocontinentale al cui vertice stava l'imperatore (il “mikado”), la sua corte, e le innumerevoli schiere di funzionari che dalla capitale “Heiankyo” (l'attuale Kyoto) gestivano un territorio sempre più ampio e spesso conteso agli “emishi” (i discendenti delle antiche etnie Jomon) e coltivato da innumerevoli schiere di contadini,le cui misere vite erano lontane anni luce dallo sfarzo e dalla ostentata raffinatezza della corte.
Sebbene nelle intenzioni degli Imperatori vi fosse il progetto di uno stato fortemente burocratizzato e centralizzato sul modello di quello delle dinastie cinesi, in Giappone la politica imperiale continuò ad essere inestricabilmente legata al potere dei grandi clans; il più importante dei quali, il clan Fujiwara, si legherà indissolubilmente alla famiglia imperiale tramite astute politiche matrimoniali, e i cui membri gestiranno spesso il potere in vece, o al fianco degli imperatori in qualità di "Sessho"(reggenti) o "Kanpaku" (consiglieri).Notevole era anche il potere dei grandi templi legati alle sempre più numerose sette Buddhiste, i quali (in un modo simile alla chiesa romana in europa) grazie a donazioni e al sostegno imperiale iniziarono ad esercitare una pesante influenza politica oltre che spirituale: una influenza dalla quale alcuni imperatori tentarono più volte di sottrarsi anche trasferendo la capitale).
-L'albero genealogico del Clan Fujiwara: questo clan si legò indissolubilmente alla famiglia imperiale tramite una astuta politica di alleanze (gran parte delle consorti imperiali difatti provenivano da questo clan), ed ottenne il monopolio alle
cariche di "Sessho" (reggente di un imperatore minorenne) o di "Kanpaku" (consigliere dell'imperatore), influenzando così in modo profondo la politica imperiale del periodo.
Ma la vera minaccia al potere dell'Imperatore non venne solo dagli intrighi della capitale, ma anche dallo svilupparsi di grandi proprietà provinciali,gli Shoen, nelle quali sarebbe ben presto nata una nuova classe sociale che avrebbe conquistato e retto il suo potere sulla punta della propria spada.
Edited by ShinXari - 21/9/2011, 12:50