| dipende dai parametri che si utilizzano, comunque l'impero gengiskhanide era paragonabile a quello britannico come vastità e come vie di comunicazione, certo, non aveva una struttura linguistica, religiosa e culturale monolitica, ma anzi l'assenza di discriminazioni di sorta fu quello che impedì a varie popolazioni ad esso soggette di ribellarvisi. I mongoli, checché ne dica qualcuno, non massacravano indistintamente per il piacere di farlo, ma anzi erano ben intenzionati a sfruttare lo sfruttabile delle popolazioni conquistate, infatti quando presero Merv, tanto per dirne una, e furono costretti per rappresaglia a compiere un massacro (era l'unico modo per mantenere intatta "l'arma del terrore"), salvarono la vita a 400 maestri vasai, per i quali Merv era celebre in tutta l'Asia, e li insediarono a Karakorum costruendo un quartiere dedicato dove potessero vivere e lavorare tranquillamente. Molte altre cose simili fecero con artigiani, scienziati ed ingegneri arabi e cinesi. Non erano affatto dei barbari selvaggi ed incolti.
L'impero di Alessandro durò, purtroppo, quanto la sua vita mortale e per durare, al di la delle guerre tra i diadochi, avrebbe dovuto superare lo scoglio della koiné...o le culture al suo interno si sarebbero amalgamate, come desiderato dal Macedone, oppure l'impero sarebbe esploso comunque.
L'impero romano divenne quello sfolgorante faro di civiltà che conosciamo solamente dopo l'assorbimento dell'oriente ellenstico ma, se consideriamo come logicamente dovremmo tutte le sue evoluzioni, fu un impero che durò dal 753 a.C. al 1461 d.C., un autentico record di longevità e, tutto sommato, di sostanziale omogeneità interna e prosperità economica e culturale.
Un altro impero che, per estensione, è da considerare è quello Asburgico sotto Carlo V.
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