Esercito romano tardo impero

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Majhin
view post Posted on 4/6/2011, 11:51     +1   -1




CITAZIONE (karagh @ 3/6/2011, 22:59) 
tendenzialmente nel tardo impero l'esercito era uno "schifo"...sopratutto l'esrcito di "frontiera" era un'accozzaglia di tutti i vari barbari e delle popolazione federate all'impero.

Tuttavia sta di fatto che quest'accozzaglia di popolazioni federate all'impero hanno fermato l'invasione unna della Gallia nel 451, perciò non avrei tanta fretta di giudicare la qualità di queste truppe (anche se ai Campi Catalaunici la maggior parte dei combattenti erano veri e propri barbari).

In quanto alla caduta dell'Occidente, dalla seconda metà del IV secolo d.C è stata un'agonia continua, non è stata una caduta improvvisa: l'eta d'oro dell'Impero era finito già dopo Marco Aurelio.

Edited by Majhin - 4/6/2011, 13:50
 
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Agrippa
view post Posted on 4/6/2011, 12:11     +1   -1




CITAZIONE (Majhin @ 4/6/2011, 12:51) 
CITAZIONE (karagh @ 3/6/2011, 22:59) 
tendenzialmente nel tardo impero l'esercito era uno "schifo"...sopratutto l'esrcito di "frontiera" era un'accozzaglia di tutti i vari barbari e delle popolazione federate all'impero.

l'eta d'oro dell'Impero era finito già dopo Marco Aurelio.

eh secondo me fino a Flavio Valerio Aurelio Costantino di Naissus
 
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Majhin
view post Posted on 4/6/2011, 12:50     +1   -1




Meh, all'epoca c'erano più guerre civili che abitanti a Roma... e anche lì il declino era fortissimo
 
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Konstantinos XI Palaiologos
view post Posted on 4/6/2011, 12:58     +1   -1




l'età d'oro come termine io la metterei proprio a Marco Aurelio, è là che abbiamo ancora un impero quasi identico alla condizione lasciata da Augusto, poi di certo fino a Diocleziano e Costantino non si può parlare di un vero e proprio mutamento, visto che le riforme che cambieranno la struttura imperiale radicalmente si avranno solo con Diocleziano, ci sono dei periodi di crisi, ma c'erano anche prima...sostanzialmente fino a Teodosio l'impero regge ancora, anche perché è ancora unito, dopo Teodosio la Pars occidentis è lasciata a sé stessa ed è considerata poco più che un insieme sacrificabile di provincie irrimediabilmente perdute (e scarsamente redditizie) di un impero che ormai ha la mente ed il cuore a Costantinopoli.
 
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Majhin
view post Posted on 4/6/2011, 13:10     +1   -1




CITAZIONE (Konstantinos XI Palaiologos @ 4/6/2011, 13:58) 
l'età d'oro come termine io la metterei proprio a Marco Aurelio, è là che abbiamo ancora un impero quasi identico alla condizione lasciata da Augusto, poi di certo fino a Diocleziano e Costantino non si può parlare di un vero e proprio mutamento, visto che le riforme che cambieranno la struttura imperiale radicalmente si avranno solo con Diocleziano, ci sono dei periodi di crisi, ma c'erano anche prima...sostanzialmente fino a Teodosio l'impero regge ancora, anche perché è ancora unito, dopo Teodosio la Pars occidentis è lasciata a sé stessa ed è considerata poco più che un insieme sacrificabile di provincie irrimediabilmente perdute (e scarsamente redditizie) di un impero che ormai ha la mente ed il cuore a Costantinopoli.

e questo direi che risolve tutto.
 
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Konstantinos XI Palaiologos
view post Posted on 4/6/2011, 14:22     +1   -1




in fin dei conti ci sono state guerre civili nel passaggio tra i Giulio-Claudi ed i Flavi (2 anni), c'è stata la crisi del III° secolo da Marco Aurelio a Diocleziano (104 anni tumultuosi), una nuova guerra civile tra il regno di Diocleziano e quello Costantino (18 anni). Ma anche dopo tutto questo l'impero reggeva ancora, e dopo Costantino fu ancora molto potente, basti pensare alla campagna persiana di Giuliano.
Il colpo duro, ed a mio avviso "letale", fu la sconfitta di Valente ad Adrianopoli e l'ascesa al trono di Teodosio I l'anno seguente, i rapporti di forza, dopo Adrianopoli, con i popoli barbari erano drasticamente cambiati e Teodosio dovette fare delle scelte...e scelse di salvare la parte più ricca, prospera e popolosa dell'impero a scapito dell'altra.
Dopo Teodosio infatti gli imperatori d'occidente erano poco più che fantocci in mano ai comandanti militari, questi sempre più spesso erano anche leader di qualche potente e numerosa tribù barbara federata. Le sorti dei due imperi, da parallele e congiunte, prendono due strade sempre più diverse ed indipendenti.
 
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Majhin
view post Posted on 4/6/2011, 15:04     +1   -1




Se non ti laurei co 30 e lode giuro solennemente di non bere mai un alcolico
 
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Konstantinos XI Palaiologos
view post Posted on 4/6/2011, 15:08     +1   -1




col 30 non te la danno la laurea, altro che la lode...casomai è il 110 quello che ti permette di laurearti con lode :D
 
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Majhin
view post Posted on 4/6/2011, 18:33     +1   -1




devo aver confuso co semplici esami. Che 110 sia allora
 
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SrTia
view post Posted on 5/6/2011, 13:13     +1   -1




CITAZIONE (Konstantinos XI Palaiologos @ 4/6/2011, 15:22) 
in fin dei conti ci sono state guerre civili nel passaggio tra i Giulio-Claudi ed i Flavi (2 anni), c'è stata la crisi del III° secolo da Marco Aurelio a Diocleziano (104 anni tumultuosi), una nuova guerra civile tra il regno di Diocleziano e quello Costantino (18 anni). Ma anche dopo tutto questo l'impero reggeva ancora, e dopo Costantino fu ancora molto potente, basti pensare alla campagna persiana di Giuliano.
Il colpo duro, ed a mio avviso "letale", fu la sconfitta di Valente ad Adrianopoli e l'ascesa al trono di Teodosio I l'anno seguente, i rapporti di forza, dopo Adrianopoli, con i popoli barbari erano drasticamente cambiati e Teodosio dovette fare delle scelte...e scelse di salvare la parte più ricca, prospera e popolosa dell'impero a scapito dell'altra.
Dopo Teodosio infatti gli imperatori d'occidente erano poco più che fantocci in mano ai comandanti militari, questi sempre più spesso erano anche leader di qualche potente e numerosa tribù barbara federata. Le sorti dei due imperi, da parallele e congiunte, prendono due strade sempre più diverse ed indipendenti.

Infatti Romolo Augusto, l'ultimo imperatore romano dell'impero d'occidente, fu deposto da Odoacre, capo barbaro di una federazione di tribù, mi pare.....

CITAZIONE (Majhin @ 4/6/2011, 19:33) 
devo aver confuso co semplici esami. Che 110 sia allora

QUOTO! :D
 
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Konstantinos XI Palaiologos
view post Posted on 5/6/2011, 13:47     +1   -1




Romolo Augusto era già il figlio di un nobile barbaro, che aveva preferito mettere il figlio come fantoccio sul trono d'occidente per poter governare nell'ombra, era una strategia che negli ultimi anni dell'impero era diventata prassi comune...Odoacre semplicemente mise fine a quella farsa, inviò all'imperatore d'oriente le insegne del potere imperiale, riconoscendo quindi de facto l'imperatore d'oriente come supremo sovrano sia dell'oriente che dell'occidente, ed accontentandosi di reggere i territori già in suo possesso semplicemente in qualità di re del suo popolo e, nei confronti dei sudditi romani, in qualità di rappresentante del potere imperiale di Costantinopoli.
Questa formula di governo verrà meno solamente con i Pipinidi in francia ed i Longobardi in italia, ovvero quando si insedieranno delle dinastie che troncheranno di netto con la politica della separazione tra germani e romani e decideranno di essere de jure e de facto signori assoluti di un popolo unito ed amalgamato.
 
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JinkenBlues
view post Posted on 14/7/2011, 01:44     +1   -1




CITAZIONE
Questa formula di governo verrà meno solamente con i Pipinidi in francia ed i Longobardi in italia, ovvero quando si insedieranno delle dinastie che troncheranno di netto con la politica della separazione tra germani e romani e decideranno di essere de jure e de facto signori assoluti di un popolo unito ed amalgamato.

A mio parere è dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente che in Italia si formano diverse culture che ci portiamo ancora oggi.A nord c'erano i Longobardi e a sud i Bizantini,due popolazioni distanti anni luce...la prima veniva dalle montagne e dalle steppe della scandinavia e si puliva con grasso di orso e parlava un latino incomprensibile,quasi come se oggi volendo imitare lo spagnolos mettessimos tuttes les esses alles paroles.I secondi,beh erano la parte rimanente del vecchio impero ed avevano una cultura sostanzialmente greco-latina (piu' greca che latina :P ) e amavano molto di piu' un clima mediterraneo con sole e mare.Probabilmente per questo motivo oggi in Italia al nord mangiamo la polenta e a Napoli la pizza :lol:
 
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SrTia
view post Posted on 14/7/2011, 10:09     +1   -1




Quindi secondo il tuo ragionamento chi vive al nord e mangia la polenta è una sottospecie di longobardo e chi vive al sud e mangia la pizza è un bizzantino XD
 
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Requies
view post Posted on 14/7/2011, 10:17     +1   -1




Diciamo che queste considerazioni andavano bene negli anni '50, ma non ora :P
Almeno, in veneto (polentoni per eccellenza no? :D) di polenta proprio non ce n'è ah ah...con l'industrializzazione del paese sono scomparsi il 90% dei rudi contadinacci :lol:
Il carattere è rimasto però, quello sempre..

@Tia sei un inniorante
 
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Konstantinos XI Palaiologos
view post Posted on 14/7/2011, 10:20     +1   -1




a parte la figura esageratamente colorita, comunque il discorso di fondo è quello, con l'arrivo dei Longobardi in italia viene meno l'omogeneità etnolinguistica e socio-culturale esistita fino a quel momento, così come il sud italia perderà anch'esso la propria continuità con il mondo imperiale romano con l'arrivo dei normanni che, come i Longobardi al nord, lasceranno un segno indelebile nella storia del meridione cancellando quasi interamente il passato romano.
La fortuna dell'italia meridionale è che la sua unità non venne in pratica mai meno, a parte la tutto sommato breve parentesi in cui i sovrani angioini sedevano a Napoli e quelli Aragonesi a Palermo; viceversa è a nord della Campania che la storia della penisola si vede frammentata in miriadi di realtà locali spesso contrapposte tra loro.
 
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32 replies since 30/3/2010, 16:14   1005 views
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