| Non esattamente. Non tutti i samurai erano di alto rango con grandi residenze e stuoli di servitori. Esistevano samurai di vario rango....dai vassalli più importanti e ricchi a guerrieri di estrazione ben più modesta, fino ad arrivare anche a bushi che, sopratutto nel periodo Edo, facevano letteralmente fatica ad arrivare a "fine mese" con il loro stipendio.
Non tutti i samurai erano di estrazione nobile... se parliamo ad esempio del contesto Sengoku abbiamo stuoli di popolani Ashigaru che venivano "premiati" con la nomina a Samurai e in casi particolari potevano anche giungere a ranghi elevati (come Toyotomi Hideyoshi), o anche persino mercanti che grazie al loro denaro ed alla loro astuzia riuscirono a farsi strada nella gerarchia militare (esempio è Saito Dosan "la vipera" di Mino, che rovesciò il proprio signore divenendo il nuovo Daimyo) anche se effettivamente ciò che dici non è totalmente sbagliato. Se si trattava di casate samurai di alto rango e prestigio, il mestiere si trasmetteva appunto di padre in figlio, così con la loro posizione nell'entourage del Daimyo. Ed anche per i ranghi più bassi di solito avveniva così... ma ovviamente dobbiamo tenere conto del periodo storico di cui parliamo poichè le differenze tra ad esempio il periodo della Guerra Genpei a fine dodicesimo secolo, quello della Sengoku nel sedicesimo ed il periodo Edo (quello di cui Gintama dà una sorta di versione alternativa per intenderci) sono assai grandi.
Per dare un esempio...nel periodo che portò alla Guerra Genpei tra Minamoto e Taira, che possiamo considerare come proprio "l'Alba dei samurai" per citare il titolo della DLC, i bushi venivano guardati dall'alto in basso dai cortigiani imperiali di Heiankyo (Kyoto)e considerati rozzi soldatacci indegni persino di guardarli negli occhi. Quando il padre di Taira no Kiyomori divenne il primo samurai ad accedere ad una carica di corte lo scandalo fu enorme. Eppure sia Kiyomori che i membri centrali di altri clans samuraici erano discendenti di principi imperiali in "sovrannumero" a cui erano concessi terreni nelle province per "tenerli buoni", ma che tuttavia avevano così perso lo status nobiliare e quindi il rispetto secondo la concezione del tempo.
Con il declino della corte e l'ascesa samuraica con la fine della Genpei ecco che iniziamo a vedere i samurai divenire la classe dominante sulla scena politica e sociale; tuttavia anche lì non tutti i samurai potevano vantare grandi rendite e ricchezza.
Passando al periodo Sengoku, ecco che vediamo già una classe samuraica sicuramente più ricca e influente...ma anche in questo periodo abbiamo samurai ricchi e samurai poveri...e questi ultimi si facevano letteralmente in quattro raccogliendo teste nemiche e compiendo atti di valore per ottenere quindi laute ricompense.... maggiore "ranking" nella gerarchia militare che quindi poteva dire veder trasformata la propria esistenza. In questo periodo i Samurai sono comunque sicuramente in numero assai minore rispetto alla grande massa degli Ashigaru...Ashigaru la cui ambizione era sicuramente ricevere il titolo samuraico e quindi poter "fare carriera" in un periodo in cui la scalata sociale era possibile tramite la guerra.
Esistevano tuttavia anche appunto i Ronin.... samurai che avevano perso il loro Daimyo, che l'avevano abbandonato, che dopo la sua sconfitta non erano passati al nemico (ebbene sì capitava spesso e volentieri anche quello) o che avevano scelto la vita di "uomini onda" per le più svariate ragioni.
Quelli del film di Kurosawa sono un ottimo spaccato della società samuraica del tempo...abbiamo il samurai di origine contadina (quello interpretato da Mifune), i veterani di campagne militari che ricordano le loro gesta in battaglia, coloro che hanno scelto la vita di Ronin dopo essere appunto caduti in disgrazia...o anche guerrieri che hanno preferito una vita "mercenaria" al legarsi ad un signore.... poichè esistevano pure questi.
Passando alla fine della Sengoku e nel periodo Edo...con lo shogunato Tokugawa, le cose cambiano piuttosto drasticamente. Non c'è più guerra...pertanto i samurai perdono man mano la loro essenza e capacità di guerrieri e quelli già al servizio di un signore diventano principalmente burocrati ed amministratori. Non tutti i bushi però possono contare su uno stipendio sufficientemente alto...i samurai di più basso rango in questo periodo conducono difatti una vita assai grama...poichè sono obbligati per legge a mantenere in ordine il loro equipaggiamento da guerriero spendendoci anche una buona parte del loro "income", trovandosi così però in gravi difficoltà finanziarie.
Alcuni di loro finiscono così ad ingrossare la sempreverde categoria dei Ronin...costretti in un contesto che non ha più bisogno di loro come mercenari in guerra a darsi al banditismo, a farsi assumere come guardie del corpo, a tornare alla terra o quant'altro.
E' in questo periodo peraltro che nasce la codifica del Bushido...ovvero del celebre "codice del guerriero" che tentava di mettere per iscritto i codici di comportamento della classe samuraica del passato, spesso idealizzandola e "imbellettandola" con intento agiografico in un periodo in cui i samurai, pur essendo formalmente la prima classe sociale, si sentono oramai svuotati dal loro spirito originario e soverchiati dall'ascesa dei mercanti e dei ceti urbani.
In conclusione... parliamo dei samurai come di una categoria "unica"...ma in realtà spesso la società di ogni periodo non era a "blocchi stagni"...bensì costituita da categorie a metà strada...fluide..o difficili da codificare rigidamente.
C'erano samurai potenti e ricchi...come samurai della "middle class"...a samurai "proletari" potremmo dire in termini moderni.
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